Arredi sacri: cosa sono calici, pissidi e patene
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Arredi sacri: cosa sono calici, pissidi e patene

In ambito religioso ad accompagnare ogni celebrazione liturgica e le cerimonie dei sacerdoti troviamo gli arredi sacri o accessori liturgici. Si tratta di oggetti che adornano le chiese e l’altare da dove il sacerdote celebra la messa e sono di vario tipo. Tra questi si trovano i calici per la messa, le pissidi e le patene, che presentano delle similitudini, ma anche delle differenze importanti.

Quando si parla di calice per la messa si fa riferimento al calice che il sacerdote utilizza durante la celebrazione per versarvi all’interno vino consacrato per l’Eucarestia. Quindi viene utilizzato nel momento in cui il vino diventa il Sangue di Gesù Cristo. Secondo la tradizione, i calici presentano un rivestimento interno in oro, ma possono essere fatti in diversi materiali e in vari metalli differenti. Esistono i calici in oro puro, i calici in argento, i calici in rame, i calici in ottone e i calici in legno e richiedono un’attenta pulizia e manutenzione.

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Cos’è la pisside: com’è fatta, materiali e quando serve

La pisside è invece un calice che serve per contenere le ostie consacrate ed è rappresentata da un vaso a forma di coppa. La parola pisside deriva dal latino “pyxidem”, derivante a sua volta dal greco “pýxo”, che in italiano può essere tradotto letteralmente con “bosso”. Questo termine fa riferimento da un tipo di legno utilizzato per realizzare a mano delle scatole per conservare oggetti dagli ornamenti fini. Durante la Messa, il sacerdote prende la pisside che contiene le ostie benedette dal tabernacolo e la mette sull’altare davanti ai fedeli. Al termine della celebrazione, riprende il vaso e lo ripone nuovamente nel tabernacolo, richiudendo a chiave. Solitamente la pisside viene realizzata in metallo, per lo più in oro, ma anche in argento, in bronzo e in ottone e presenta un coperchio con una croce. La pisside va poi poggiata su dei piedini che le danno stabilità. ues

Cos’è la patena: quando si usa, com’è fatta, differenze con il calice

La parola patena deriva dal latino “patina”, che in italiano significa “piatto” oppure “scodella”. Infatti, è un piccolo piattino circolare che richiama quello che utilizzò Gesù durante l’Ultima cena al momento di spezzare il pane. Durante la Messa, questo piattino viene utilizzato per appoggiarvi sopra le ostie, sia prima che dopo la consacrazione. Si tratta di un oggetto utilizzato non solo dalla Chiesa cattolica, ma anche da altre religioni cristiane. Inizialmente le patene erano finemente decorate, ma poi si ì deciso di renderle più semplici per evitare di perdere le ostie tra le varie decorazioni presenti. La patena ha anche uno stretto legame con il calice, perché viene usata per coprirlo dopo l’Eucarestia. Per espletare questa funzione il suo diametro non deve superare i 20 centimetri e deve e essere di forma concava, così da restare stabile sul calice. La pisside si usa anche per porvi all’interno il crisma durante il Battesimo e la Cresima, mentre per distribuire le ostie ai fedeli si tende a preferire la pisside.